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lunedì 20 aprile 2015

Si fa presto a dire "crescione"...

...ma io, fino all'altro giorno, trovavo solo i semi del Lepidium sativum (crescione dei giardini, crescione inglese), che coltivavo con la santa pazienza e tagliuzzavo non appena i teneri germogli crescevano di quei 7 o 8 cm. Pianta delicatissima peraltro, bisognosa di acqua e di cure sennò ciao, in un batter d'occhio eccotela accasciata e  giallognola, buona per l'ultimo viaggio verso  il bidoncino dell'umido.
Se siete anche voi degli appassionati gastronomi e non vi perdete una puntata dei vari show di Jamie Oliver, Gordon Ramsay, Nigella Lawson e compagnia cucinante, avrete notato che "i nostri" utilizzano spesso il crescione nelle loro creazioni, ma non il microscopico crescione di cui sopra(o meglio, quello lo usano per guarnire qualche piatto da haute cuisine), bensì una pianticella gagliarda, molto somigliante alla rucola come dimensioni ma dalle foglie più arrotondate. Per darvi un'idea, ecco qui sotto un'insalata di Jamie Oliver.

Beetroot, Red Apple and Watercress Salad
Cerca che ti cerca, ecco che l'altro giorno, nel mio solito garden center, scorgo l'agognata pianta del desiderio: il crescione d'acqua o Nasturtium officinale.



Ovviamente, non me lo sono lasciato sfuggire e ne ho comprate due piantine. Una volta giunta a casa, dopo aver eseguito il trapianto in eleganti :) vasi di coccio, mi sono preparata un buon sandwich. Di che si tratta? Presto detto:

SANDWICH  AL CRESCIONE
Due fette di pane in cassetta; del prosciutto cotto (ottima anche la lingua); un mazzetto di crescione d'acqua, maionese fatta in casa, un uovo sodo, sale, 1 cucchiaino di senape di Digione.
Schiacciare con la forchetta l'uovo sodo e amalgamarlo ad un paio di cucchiai di maionese (nel mio caso, avevo ancora un avanzo della maionese all'aglio orsino) e alla senape. Mescolare bene; sistemare di sale, se occorre, e spalmare la salsa su un lato delle due fette di pane in cassetta. Distribuire su una fetta di pane un po' di crescione - ovviamente lavato e tagliuzzato - una fetta di prosciutto cotto (o lingua), ancora crescione e, per ultimo la seconda fetta di pane. Premere bene, poi dividere in due triangoli con un taglio in diagonale. Ottimo.

Per chi, arrivato a questo punto, non si fosse ancora stufato dei miei vaneggiamenti, vi riporto qualche notizia sul crescione.
Anziché fare una noiosa parafrasi, copio direttamente dal sito Orto per tutti la descrizione delle due  specie di maggiore interesse.

...anche in casa si può seminare un ortaggio che darà grandi soddisfazioni e fresche e saporite foglie da portare in tavola. Questa preziosa verdura si chiama crescione e ve ne sono ben tre varietà: Lepidium sativum nome scientifico che sta ad indicare il crescione dei giardini, Nasturtium officinale chiamato anche crescione d'acqua e il crescione selvatico o crescione dei prati Cardamine Pratensis appartengono tutti e tre alla famiglia delle Brassicaee. CRESCIONE DEI GIARDINI Il crescione dei giardini è originario della Persia ma era conosciuto sin dall'antichità. crescione dei giardini Lo storico e filosofo ateniese Senofonte nel 440 a.C. ha riferito che i persiani mangiavano questa pianta prima ancora di conoscere il pane. Essi ritenevano che le qualità di questa pianticella giovassero molto alla crescita e allo sviluppo dei bambini. I Romani ritenevano invece che il crescione trasmettesse benessere al corpo e che avesse proprietà afrodisiache. Columella uno scrittore romano del primo secolo dopo Cristo fa diretto riferimento alla rapida crescita del crescione nei suoi "Dodici libri di Agricoltura". Molti autori e medici arabi parlano del crescione tenuto in gran conto presso gli arabi come pianta medicinale, come vermifugo e dissipatore delle coliche intestinali. Da sempre le radici i semi e le sue foglie sono state impiegate come piccante condimento. Nel Medioevo le foglie di questa pianta venivano servite alle tavole dei nobili mentre i suoi semi erano impiegati come medicinali. I semi di questa specie per il loro piccante sapore venivano impiegati in Inghilterra dalle classi meno abbienti e per questo motivo erano chiamati "pepe dei poveri".Questa pianta mantenne la reputazione di "risvegliare gli appetiti di Venere" come si diceva un tempo sino al 1800. Nella maggior parte dei paesi europei l'utilizzo del crescione inglese si è diffuso solo dopo la seconda guerra mondiale. Il crescione è coltivato anche in coltura idroponica, in modo intensivo in Inghilterra, Francia, Paesi Bassi e Scandinavia e a volte la domanda supera l'offerta anche perchè il crescione va consumato fresco è di difficile conservazione. 
...
Ricco di vitamine specialmente di vitamina A, C e delle vitamine del gruppo B possiede diversi minerali fra i quali il calcio, il ferro, il fosforo, il magnesio, il potassio e il sodio, che aiutano a disintossicarsi da fumo e smog. Fa bene a chi soffre di ipertensione e di ritenzione idrica è un diuretico naturale e ha anche proprietà digestive. Va raccolto prima della sua fioritura nel periodo che va da inizio maggio sino a fine giugno. Per tutte queste sue notevoli proprietà è definita una pianta medicinale oltre che una pianta aromatica. In cucina è usato sia crudo, nelle insalate per insaporirle, che cotto lesso o nelle zuppe e viene impiegato anche per insaporire formaggi molli, purè e negli antipasti. In Italia a causa del suo sapore un pò acre e pungente non ha incontrato particolari favori invece in Francia è apprezzato e molto conosciuto, impiegato per aromatizzare formaggi e burro ed è inserito in molte ricette di minestre e salse che accompagnano il pesce.
CRESCIONE D'ACQUA. Viene chiamato così perchè è una pianta molto amante dell'acqua non teme certo di rimanere con le radici a mollo anzi lo desidera:-) E' una pianta conosciuta sin dall'antichità autoctona in molte zone dell'Asia e dell'Europa conosciuta fin dai tempi più antichi "come l'insalata che guarisce". Egizi Greci e Romani conoscevano ed apprezzavano il sapore piccante delle sue foglie. Il suo nome Nasturtium officinale deriva dal latino e Nasturtium significa nasus torsus cioè naso storto e indica il suo profumo penetrante e pungente anche officinale ha derivazione latina e significa medicinale. I Romani che avevano problemi di calvizie consumavano regolarmente questo tipo di crescione perchè si riteneva che fermasse la caduta dei capelli. Gli antichi pellegrini che intraprendevano il pellegrinaggio del Cammino di Compostela utilizzavano il crescione come pianta medicinale contro le infiammazioni, il dolore causato dai reumatismi e le vesciche che si formavano ai piedi durante il cammino. Questa pianta è stata coltivata in Francia dal XIII per aumentarne la produzione mentre in Germania la coltura di questa aromatica è iniziata solo dal XVII. Particolarmente popolare in Inghilterra dove fin dal XVII secolo viene coltivata ed è considerata un ottimo depurante. 
COLTIVAZIONE IN VASO CON TERRA Il primo metodo è tramite vasi di 15 -20 cm di diametro riempiti dopo uno strato di ghiaia, di buon terriccio fertile e posti sopra un sottovaso colmo di acqua pulita. Piantate 3 o 4 talee con radici in ogni vaso e sistemateli in posizione riparata e luminosa. Va benissimo il davanzale interno di una finestra innaffiateli abbondantemente e badate di tenere il terreno sempre umido questa pianta cresce anche nell'acqua è ha bisogno di molta umidità. Lasciate sempre acqua nel sottovaso cambiandola anche una volta al giorno in caso di temperature un pò alte. Per formare le radici comprate un mazzo di crescione e mettete i gambi nell'acqua cambiandola tutti i giorni presto dai gambi spunteranno piccole radichette. Quando sono un pò sviluppate piantate i gambi che ne hanno in misura maggiore e che vi sembrano turgidi e vigorosi eliminando quelli che non hanno emesso radici o sono ingialliti.

Annota bene: tenere in vista questo interessante sito dedicato al crescione.

2 commenti:

  1. da food blogger comprendo il senso di frustrazione, quando si fa un piatto ma manche quell'ingrediente che sai che non è quello li, un nervoso, perchè sono due cose diverse, grazie

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  2. Verissimo! E' una soddisfazione trovare l'ingrediente tanto desiderato (sono gioie che solo un food blogger puo' condividere). :)

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